Dario Gaipa nasce a Napoli nel 1976, a vent’anni si appassiona alla grafica pubblicitaria e segue un corso all’Ilas. Dopo una breve esperienza in un free-press e in un’agenzia pubblicitaria, entra al Corriere del Mezzogiorno come impaginatore. Presso il giornale matura la propria esperienza di grafico, poi passa al sito web e alla produzione di montaggi foto e video con pubblicazioni sporadiche di copertine per gli speciali con i suoi collage digitali.
Fonda la propria rubrica Racconti Sonori, nella quale racconta la scena cantautorale a Napoli, spesso pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno. Organizza l’evento Connessioni, mettendo a confronto gli artisti della scena musicale anni Novanta con quella contemporanea, dal centro sociale al social network, evidenziando come è cambiata la musica a Napoli.
Nel 2018 decide di dedicarsi alla propria passione. La Pop Art, la Street-Art e l’arte italiana degli anni Sessanta permeano il suo flusso creativo. Nasce così il suo progetto La Pelle di Napoli, manifesti strappati dai muri della città che ne raccontano una stratificazione non solo urbana, ma sociale, umana.
In questo progetto strappa dai muri per ricomporre, forse per rimettere ordine in questo caos a modo suo, come da lui dichiarato. Nascono anche i Vesuvius de Papel realizzati con un unico e violento strappo.
Con la pandemia crea la serie Vip Mask, una serie di personaggi famosi con indosso mascherine improbabili, consentendogli di lavorare anche durante la pandemia.
Nel 2021 insieme a due amici il pittore Maurizio Padula e il ceramista Carlo Sales apre LLABBASC un laboratorio d’arte in pieno centro storico a Napoli nei pressi di piazza Bellini.
Nel gennaio 2023 il museo nazionale PROGETTO PATERNO in provincia di Cosenza acquista cinque opere grandi.
Nel novembre del 2023 insieme al pittore Maurizio Padula inaugura: “Mann Sgamat!” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la sua prima mostra importante con un progetto basato sull’integrazione tra arte di strada e arte classica. A febbraio 2024 partecipa per un’estemporanea all’altro museo archeologico campano il MAV di Ercolano.